
Il 5G sta procedendo sempre più velocemente. Ma lo sviluppo tecnologico deve andare di pari passo con quello legislativo e quindi una tecnologia cosi’ evoluta che si propone di cambiare totalmente le nostre vite deve trovare un terreno fertile sul quale crescere e soprattutto in Italia non è sempre stato cosi’, specialmente se si tratta di legiferare a favore dello sviluppo di nuove reti.
Per quanto riguarda il 5G invece sembra essere tutto pronto per l’asta delle frequenze. Da questa asta, in cui il governo conta di ricavare 2,5 miliardi di euro (molti esperti parlano di oltre 3 miliardi), si capirà quale operatore, fornitore o player esterno sta facendo sul serio e vorrà esporsi anche economicamente in favore di questa tecnologia. Di fatto si capirà chi è davvero pronto a passare dalle parole ai fatti.
All’asta vanno le licenze fino al 2037 dallo spettro radio (1.275 Mhz) utilizzato per il 5G ed ai nastri di partenza tutti i principali attori della scena italiana delle telecomunicazioni: Vodafone, Telecom Italia , Wind 3, Linkem , Fastweb e Openfiber. Caso particolare invece Iliad a cui , come nuovo operatore, sono state riservate le frequenze a 700Mhz.
Sono tre le bande oggetto di asta:
-La cosidetta “banda millimetrica” ( adatte ad aree ad elevata densità di rete che richiedono grossi volumi di dati) 26 Ghz (275 MHz di spettro). Libera da subito potrà essere subito utilizzata dagli operatori sia per test che per vere implementazioni di rete.
-Banda a 3,7 Ghz(200 MHz)
-Banda a 700 Mhz (75 MHz). Questa frequenza sarà libera solo dal 2022 ma è considerata la più preziosa in quando riesce a garantire una copertura più estesa anche indoor, e una maggiore stabilità della frequenza a 800 Mhz.
Tutte le frequenze hanno caratteristiche diverse e verranno sfruttate diversamente dai vari operatori di telefonia mobile. Una delle possibili strategie sembra essere quella di integrarle per sfruttarne le qualità di ognuna in modo da offrire all’utente, sia che si trovi in ambiente urbano o rurale, in mobilità o stazionario , un’esperienza unica e dei servizi che fin’ora non ha mai provato.
Primo giorno di asta il 13 settembre, ci si aspetta molto , sia in termini di introiti per lo Stato che di investimento per gli operatori. A noi non resta che restare a guardare e capire finalmente che fa sul serio e chi davvero crede nel futuro del 5G e verrà davvero investirci.